lunedì 15 marzo 2021

400mila euro per tornare al 1960. Una piazza/parcheggio che non serve a nessuno

La crisi sanitaria, economica e sociale; la crisi climatica che impone a tutto il globo il ripensare modelli e stili di vita, ha portato tutti i soggetti politici a dover fare i conti con le tematiche ambientali, ecosistemiche e a ripensare un nuovo equilibrio dell'uomo con l'ambiente.
Mentre in Italia nasce il Ministero per la Transizione Ecologica, forse più di facciata che sostanziale, mentre il 37% dei 209 miliardi che arriveranno all'Italia per il Recoveryfund Nextgeneration EU, dovranno essere dedicati per il recupero e ripristino ambientale, ad Ossona, la giunta di Venegoni, pensa a un parcheggio in piazza Litta.
Buon senso e logica, vedono l'urbanistica ossonese arretrata, ferma al 1990, con una piazza ancora a doppio senso e uno spazio pedonale non funzionale; con un grande parcheggio pubblico presente e non utilizzato a nemmeno 100 metri da piazza Litta (quello in via Pertini, comunemente conosciuto come piazza mercato), nonostante un piano di governo di circa 10 anni fa, prevedesse una biblioteca e la pedonalizzazione e ampliamento di tutta la piazza e la sistemazione del giardino della villa. 
Ossona rischia una colata di asfalto, sia in piazza Litta, sia sui terreni agricoli di Via Bosi in direzione Arluno, dove con il meccanismo della "perequazione", al proprietario dei terreni presenti in piazza litta è stato concesso di poter edificare con metratura molto importanti, appunto in fondo a via Bosi.
Come emerso anni fa, il tempo concesso al proprietario per determinate opere è scaduto, e quindi si sarebbe potuto procedere a un esproprio. 
Qui non vogliamo sottolineare il rischio di un presunto e significativo danno erariale per le casse degli ossonesi, quanto un'idea di paese che fa inorridire.
Come nei peggiori incubi, invece di riqualificare e pensare a un paese a dimensione umana, si pensa a un paese in funzione di qualche macchina; mentre si potrebbe pianificare un centro storico pedonale e valutarne la riqualificazione, si pensa e si inventano degli attrattori di traffico, andando a pensare a dei parcheggi in piazza.
Dopo anni di degrado in cui è stata lasciata e dimenticata piazza Litta, ora si pensa a farne un desolato piazzale autorimessa.
Mentre i comuni della città metropolitana di Milano, fanno progetti di riqualificazione urbanistica mettendo al centro i cittadini, basti pensare a Sedriano o Cornaredo, con delle ampie piazze, o Magenta, dove piazza Liberazione è stata pedonalizzata, o Pregnana Milanese, o una frazione di Parabiago che ha una piazza pedonale più ampia di Ossona.
L'amministrazione nota alle cronache per essere l'unica che non comunica i dati della pandemia ai propri cittadini, ora ha un altro primato, quello di aver provato a nascondere i loro progetti per abbruttire ulteriormente Ossona. 
Si è basiti di fronte a tale comportamento e viene spontaneo chiedersi, ma loro, non abitano a Ossona? Perchè vogliono fare un salto nel passato, e nel brutto cosi? 
A seguire la documentazione che abbiamo recuperato dall'albo pretorio.













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