In questo periodo di blackout delle nostre vite, di lockdown dovuto alla pandemia, potremmo approfittarne per valutare alcuni accorgimenti e miglioramenti per le nostre abitudini e per noi stessi; la routine che ci travolge e porta alla ripetitività di cattive abitudini ora si è inceppata per un qualcosa che trascende la nostra volontà e facoltà decisionale, senza entrare nell'ambito del giudizio dei provvedimenti presi per contrastare il virus, limitiamoci a un dato di fatto. Dalle 22 alle 5 non ci sono macchine che girano per il paese, lol smartworking e telelavoro che fino a due anni fa era qualcosa di impensabile e inconcepibile, è diventato quotidiano. Senza scadere nell'ironia, per gli ovvi motivi, tanta gente ha scoperto il jogging e le passeggiate (mi va di ricordare e ringraziare, i miei iscritti Verdi di Boffalora che lanciarono ormai 12 anni fa la moda delle passeggiate domenicali, e divenne una buona pratica copiata e condivisa in tutta italia). Un ultimo incipit prima di arrivare al focus di questo breve articolo, la pedonalizzazione dei viali cittadini e delle piazze: pensate Viale Vittorio Emanuele a Milano, a quello che dissero contro Carlo Tognoli, pensate a piazza Liberazione a Magenta, e alla Sindaca Labria per quella scelta, e di esempi cosi ogni paese ne ha, con più o meno scalpore, Jacopo Fo, ha scritto pure un divertente saggio su questa pratica di ricordare ai cittadini che sono esseri umani e non solo autisti. All'inizio, vengono considerate scelte impossibili, dopo due settimane di realizzazione, il "come mai non l'hanno fatto prima?" diventa il vox populi e il pensiero dominante.
Promuovere il bello, il pratico, l'utile, dovrebbe essere l'incipit delle pubbliche amministrazioni, oltre che degli umani, va da sè.
Ossona non è un paese per passeggini, scrivevamo su sollecitazione di giovani mamme, qualche anno fa, e così è rimasto, viste le buche e come sono ridotti i marciapiedi o dove han rifatto i marciapiedi, han pensato a far fare le montagne russe ai passeggini.
Ossona, chi la vive, la vive in bicicletta, è di logica, un paese di 2 km nemmeno, se usi la macchina è per andare altrove; studi universitari dicono che nel nord Europa nessuno usa la macchina sotto i 5 km di percorrenza, anzi, c'è un vero e proprio stigma sociale, che crea un senso di colpa individuale a chi usa le auto per tragitti cosi brevi, oltre al fatto che l'auto occupa una superficie di spazio pubblico quando è fuori dal parcheggio di casa.
Ossona, l'unica cosa che non mancano, come potete vedere dal reportage fotografico che segue, sono i parcheggi; manca invece una idea di paese, di mobilità, di servizio pubblico, di progettualità; voler fare ancora dei parcheggi in piazza si inserisce in questo vuoto concettuale, culturale, di degrado materiale, e cognitivo. Benvenuti nel 1960, scrivevamo ieri (clik per articolo) per simboleggiare l'assurdità di tali propositi da parte dell'amministrazione di destra di Marino Venegoni , ma se come fosse prassi di questa deplorevole amministrazione? Come lasciano sporco il paese, per non far parlare dei bilanci, per occultare e distrarre da "presunti" danni erariali verso le casse comunali, tirano fuori una idea tanto strampalata; quindi, comprensibilmente parliamo di quanto sono inadeguati nei progetti.
Quindi prima del reportage fotografico, vale la pena ricordare che da 3 anni, Venegoni nn fornisce la documentazione richiesta, che sono stati segnalati alla guardia di finanza sulla rinegoziazione dei mutui di villa Litta, che le opere pubbliche che sono state fatte negli ultimi anni sono state fatte con bandi inferiori ai 40mila euro per arrivare ad affidamenti diretti e bypassare la normativa, che hanno cambiato progetti in corso d'opera, e ricordiamo anche della palestra, non tanto "vietata" ai ragazzi ossonesi, ma per l'intervento di 400mila euro per il risparmio energetico fatto dall'architetto del comune, ma di cui, ad oggi, non sono state pubblicate ne divulgate le bollette che testimoniano il risparmio energetico e il risparmio per le emissioni e, come dite? si, pare si apra un vaso di pandora.
Torniamo a noi, alla mobilità e all'idea di paese, potremmo già scrivere come vorremmo Ossona, limitiamoci a dire come non la vogliamo; non la vogliamo come è ora, ridotta a autorimessa, dove i giardinetti sono chiusi, non c'è un'idea di viabilità, non ci sono piste ciclabili, non ci sono panchine e spazi aggregativi, e mi fermo nella descrizione, perchè basta una passeggiata nei paesi vicini per capire a cosa ci riferiamo.
Con queste foto, vogliamo, vogliamo evidenziare alcune situazioni.
In primis, a Ossona, manca una idea di mobilità.questo si evince dall'assenza di percorsi ciclabili, e dei dispositivi per le biciclette, ovvero le rastrelliere.
Il degrado in cui versa il giardino della Villa Litta sede del comune. (già nel 2018 si era sottolineato e chiesto interventi manutentivi per le siepi e per le essenze arboree presenti, e vien da chiedersi, se gli interventi dovevano iniziare nell'estate del 2019, e i fondi a bilancio erano già stati stanziati perchè c'è ancora quella situazione?)
Il degrado del parchetto di via Pertini, dove la potatura della siepe, consentirebbe altri 4 parcheggi;
come non fare le piste ciclabili, ovvero sui marciapiedi e con ostacoli che rischiano di far cadere;
come agli ultimi interventi con nuove palazzine, siano stati fatti anche, ancora parcheggi:
come per il cimitero ci siano due parcheggi, che potrebbero venire utilizzati anche per gli esercizi commerciali di viale Europa;
vi lasciamo alle foto, e approfondiremo successivamente con le proposte che vorrete farci; vi invitiamo a scriverci su facebook, alla pagina di Cambiamo Ossona o a cambiamoossona@gmail.com
buona visione
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