mercoledì 30 novembre 2016

il 4 dicembre vota NO. salviamo la costituzione

Cambiamo Ossona invita a votare NO al referendum di domenica 4 dicembre.


I Verdi della Lombardia aderiscono ai comitati per il NO ai referendum costituzionali e lavoreranno affinchè la costituzione repubblicana, nata all’indomani della seconda guerra mondiale e di una cruenta guerra di liberazione sia difesa anche per onorare coloro i quali hanno dato la vita per garantire a tutti noi libertà e democrazia.
E’ la prima volta nella storia repubblicana che una riforma costituzionale di così ampia portata, 47 gli articoli che saranno modificati, venga fatta su iniziativa del governo.
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Referendum. 4 12 Voto No per tutelare l'ambiente, i diritti e il voto

Dal Sito della Federazione dei VERDI
la lettera di Angelo Bonelli

        "Alcuni giorni fa l’organizzazione mondiale metereologica -WMO- ha annunciato che la concentrazione di C02 in atmosfera ha superato le 400 parti per milioni. Un dato drammatico che indica come siamo entrati in una nuova era climatica che comprometterà il futuro del pianeta e delle generazioni che verranno. Di fronte ad una minaccia alla sicurezza globale del pianeta, i modi di produrre dovrebbero cambiare verso una loro conversione ecologica e le legislazioni adeguarsi a questo cambiamento epocale per garantire un futuro equo e sostenibile. Qualcuno dirà, cosa c’entra tutto questo con il referendum costituzionale che si terrà (forse ?) il 4 dicembre prossimo? C’entra e cercherò di spiegarlo. La riforma della Costituzione, che è la legge fondamentale dello Stato, avrebbe dovuto contenere nei suoi principi il tema di questa sfida epocale: la lotta al cambiamento climatico, il principio di precauzione, la sostenibilità ambientale, la tutela dei territori  e il diritto alla partecipazione nelle scelte che incidono sull’ambiente. La riforma costituzionale votata dal parlamento non solo ha perso un’occasione storica non inserendo in Costituzione i principi succitati, ma è portatrice di un modello economico che riproduce gli errori del passato come ad esempio quello delle grandi opere, che hanno prodotto solo debito, anziché quello della manutenzione e messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico e non è un caso che le grandi banche mondiali  o istituti finanziari come Jp Morgan, Goldman Sachs e Fitch, alcune delle quali responsabili della crisi dei subprime del 2008 e di aver inquinato con titoli tossici l’economia mondiale, sostengono il Si alla riforma costituzionale."
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http://www.verdi.it/comunicati/30508-voto-no-per-tutelare-lambiente-per-le-future-generazioni.html

lunedì 21 novembre 2016

Cambiamo Ossona diventa Cambiamo Ossona/VERDI presa d'atto del Cons. Comunale 21 11 2016

A inizio del Consiglio Comunale abbiamo consegnato una lettera di Angelo Bonelli per salutare i 30 anni della Federazione dei Verdi, e sancire il nome del Gruppo Consiliare da CAMBIAMO OSSONA a Cambiamo Ossona/VERDI
il testo della lettera di Angelo Bonelli
Le Liste Verdi sono state il primo tentativo riuscito, dopo gli anni del terrorismo in Italia, a ottenere rappresentanza istituzionale senza voler essere "partito". Questo è avvenuto grazie al contributo proveniente dalle positive esperienze delle università verdi, delle associazioni ambientaliste e dei gruppi pacifisti.
E' così che si è avviato il percorso che avrebbe portato i Verdi a farsi portavoce di istanze ecologiste e di un diverso modello di sviluppo economico non basato sulla crescita illimitata e il consumo bulimico delle risorse. E come trenta anni fa, ancora oggi quegli obiettivi rimangono sostanzialmente gli stessi. Ma con la presenza politica dei Verdi si possono sicuramente sottolineare e ricordare alcuni significativi obiettivi ottenuti per l’Italia e i suoi cittadini.
L’otto novembre del 1987 grazie a un referendum sostenuto da Verdi gli italiani dicono No la nucleare portando l’Italia a chiudere le centrali nucleari. Negli anni successivi grazie all’azione dei Verdi al governo si apre una fase nuova perché con il conto energia a sostegno delle energie rinnovabili l’Italia diventerà leader in Europa nella produzione di energie pulite nonostante il tentativo di molti governi compreso l’attuale di fermare le rinnovabili. Già nel 2012 l’Italia era prima con il 39% tra i grandi paesi Ue, a pari merito con la Spagna, per quota di energia rinnovabile nella produzione elettrica, davanti a Germania 24%. Oggi la quota di energia rinnovabile nella nostra produzione elettrica ha superato il 43%.
Il 3 giugno del 1990 i Verdi promuovono il referendum contro la caccia e l’uso dei pesticidi in agricoltura. Purtroppo il referendum non raggiunse il quorum a causa della campagna astensionistica attuata dalla lobby trasversale dei cacciatori e degli armieri. Ma quei temi referendari rimangono quanto mai attuali a partire dall’urgenza di garantire cibi sani, sicuri e liberi da veleni. Con la legge quadro sui parchi la 394/1991 voluta da quel piccolo e preparato, gruppo di parlamentari Verdi, l’Italia avrà un sistema di parchi nazionali e aree marine e conseguentemente parchi regionali mettendo sotto tutela e conservazione oltre 1,5 milioni di ettari di territorio. Una straordinaria operazione ambientale. Leggi come l’abolizione della pena di morte dal codice penale militare di guerra, i primi provvedimenti legislativi antismog la n.385/ 1989, per la difesa e il riassetto del suolo, la n.183/1989, la cessazione dell’impiego dell’amianto, la nuova normativa sulla caccia la 157/92, la razionalizzazione delle norme sui rifiuti, sull’inquinamento acustico, il divieto di trasformazione urbanistica delle aree percorse da incendi, lo stop agli Ogm in agricoltura per difendere il made in Italy enogastronomico, il conto energia per le rinnovabili, l’ecobonus per le ristrutturazioni edili in vigore dal 2007. Proprio l’ecobonus, voluto dai Verdi durante l’ultimo governo Prodi, ha dato un forte impulso all’economia nazionale e all’occupazione. Questa misura, ancora oggi in vigore, nel 2015 ha prodotto investimenti per 24.106 milioni di euro equivalenti a 351mila posti di lavoro fra occupazione diretta e indotta. L’elenco è lungo e dimostra come l’azione dei Verdi sia stata propositiva e costruttiva per il progresso del paese: sono stati detti ovviamente dei No assolutamente giusti che ancora oggi vengono ribaditi, come quello sul ponte sullo Stretto di Messina , 8 miliardi di euro di risorse che dovrebbero essere invece utilizzati per la messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico dell’Italia, o il no alle folli trivellazioni petrolifere che mettono a rischio i nostri mari e le nostre terre. "I cambiamenti climatici costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità" scrive Papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato Si’ - Sulla cura della casa comune. Il messaggio del Papa arriva in un momento in cui le conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici sono sempre più gravi: saranno quasi 200 milioni i profughi climatici previsti dall’Onu entro il 2050 che fuggiranno da aree desertificate, carestie e guerre per il controllo delle risorse naturali. Alle sagge parole del Papa dobbiamo fare i conti con la preoccupante elezione di Trump a presidente degli Stati Uniti d’America che nel suo programma ha messo nero su bianco di voler mettere in discussione gli accordi sul clima e di costruire un‘America intollerante verso i più deboli. Anche in Europa e in Italia gli effetti dell’inquinamento e la crisi ambientale e climatica condizionano negativamente la vita della popolazione e dell’economia. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), «il costo economico dei circa 600.000 decessi prematuri e malattie provocate dall’inquinamento in Europa, raggiungevano, nel 2010, la cifra di 1.600 miliardi di dollari», ovvero 1.463 miliardi di euro. Un ammontare che equivale circa al 10% del P.i.l. dell’Unione Europea. L’Italia ha un governo che dal punto di vista delle politiche ambientali è certamente uno dei peggiori della storia della Repubblica: ha dato il via alla ripresa delle trivellazioni petrolifere, penalizzato le rinnovabili, approvato il decreto 91/2014 che sana l’inquinamento a mare e molto altro. C’è un’anomalia italiana che è quella di non avere avuto e di non avere un movimento Verde forte dal punto di vista elettorale come quello del Nord Europa. E’ un tema profondo questo, che evidenzia anche una differenza di visione della società e dei beni collettivi tra nord e sud Europa. Rimango profondamente convinto che a differenza del Nord Europa in Italia vi sia un deficit di etica della responsabilità. Ma la domanda è: l’Italia ha bisogno di una forza Verde, moderna e innovativa sganciata da vecchie logiche ideologiche, che sappia allearsi con chi mette al centro delle politiche di governo la conversione ecologica dell’economia e la lotta a tutte le povertà? E come deve organizzarsi e su quali basi? A questa domanda spero e auspico che si possa aprire una discussione anche critica ma propositiva per il bene del futuro del nostro paese. Mercoledì16 novembre alle ore 11 a piazza Montecitorio sarà presentato il libro dei 30 anni dei Verdi che ricorda tutte le leggi, le battaglie vecchie e nuove fatte per l’Italia. In ogni caso tanti auguri ai Verdi italiani.